Il fabbisogno idrico è un dato di primaria importanza sia in sede di progettazione che di verifica di una rete.

Nel caso di una progettazione di un acquedotto al servizio di un centro abitato occorre valutare i seguenti tre parametri nell’arco temporale in cui si presume durerà l’opera da realizzare:

  1. il fabbisogno medio annuo per abitante
  2. la stima deella popolazione
  3. le tipologie di utenze

In sede di verifica tali dati sono , ovviamente, noti.

Le utenze di un centro abitato si distinguono in:

  • utenze di abitazioni private
  • utenze di edifici pubblici o di edifici collettivi privati
  • utenze per servizi pubblici
  • utenze commerciali e turistiche
  • utenze artigianali ed industriali

Al consumo idrico delle utenze va aggiunto quello dovuto alle perdite ed agli sprechi che viene , di solito, valutato tra il 10% ed il 25%.

Pur potendo differenziare i fabbisogni in funzione delle utenze, in genere, per semplicità, si preferisce fare riferimento al concetto di dotazione idrica media annua per abitante, espressa in l/abxg, che tiene conto del fabbisogno complessivo, comprese perdite e sprechi. Il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (legge 4 febbraio 1963 n° 129, attuata nel 1968) stabiliva le dotazioni idriche medie annue per abitante per tutti i Comuni d’Italia fino al 2015. Nel 1977 (DPR 616 del 24 luglio) l’ aggiornamento e la modifica del PRGA per quanto riguarda le dotazioni idriche vennero delegate alle Regioni che hanno provveduto, fissando orizzonti temporali diversi da Regione a Regione (ad es. l’anno 2041 per la Sardegna, il 2050 per le Marche).