I collettori di scarico, disposti in modo da creare schemi ramificati, costituiscono l’elemento principale del modello rete.

Non vi è la necessità di definire i nodi, in quanto il software li crea in automatico prima di procedere al calcolo della rete.

L’utente dovrà avere cura di agganciare correttamente ogni elemento collettore di scarico al precedente e/o al successivo, in modo che il software riconosca la continuità della rete. E’ possibile far uso dei comandi di snap automatici e, comunque, esiste una certa tolleranza impostabile.

Il collettore di scarico, dal punto di vista grafico, è rappresentato da una polilinea e può avere, pertanto, oltre ai due estremi anche un numero qualsiasi di vertici interni.

Il numero di vertici interni dipende ovviamente dal livello di modellazione che si vuole adottare, più o meno spinto. Nel primo caso si potrà seguire il percorso effettivo del collettore sulla mappa (cartografia, rilievo o mappa dinamica), nel secondo caso  ci si può limitare a descrivere la rete come un semplice schema di linee senza vertici interni.

E’ opportuno sottolineare che ogni collettore dovrà avere caratteristiche idrauliche determinate (diametro, scabrezza, area colante, etc.), per cui ogni qual volta tali caratteristiche cambiano (variazione di diametro, di materiale, confluenza, etc.) sarà necessario introdurre un nuovo elemento collettore.

Un aumento del numero di vertici non comporta una maggiore complessità nel calcolo della rete, ma ovviamente nella gestione della stessa.

Ad ogni vertice è associato un valore di z che corrisponde all’abbassamento relativo del cielo della tubazione rispetto al piano campagna nello stesso punto. Ciò comporta che il collettore non avrà mai un valore della quota di progetto assoluta, ma sempre relativa a quella del territorio in cui è inserito. Se successivamente il modello del territorio viene modificato, integrato da rilievi particolareggiati, oppure la stessa rete viene traslata, l’ infrastruttura progettata non cambia, perché basata su quote relative.

Ad ogni collettore dovrà essere associata una tipologia della categoria Materiali.tubazioni.* , in modo da assegnare automaticamente all’elemento il diametro esterno, lo spessore del tubo ed i coefficienti di scabrezza per ognuna delle formule previste dal software. Nel caso in cui non ci sia la tipologia desiderata nell’archivio condiviso basterà crearne una nuova di progetto basandosi su quella più simile.

Sul collettore infine potranno essere inseriti gli eventuali pozzetti necessari.